La prima traccia di questa chiesa risale al XIV secolo. È stata per secoli una delle Parrocchie di Badolato.
Tra i suoi Parroci don Giuseppe Menniti, laureato utroque iure, persona colta che nel 1899 si è incontrato con Gissing nel suo viaggio in Calabria.
Per buona parte del XX secolo ha avuto come Parroco don Francesco Caporale, laureato utroque iure, versato ed impegnato nella politica sociale anche operativamente.
La Chiesa, danneggiata dall’alluvione del 1951, è stata restaurata e in parte ridefinita durante i lavori di riparazione.
Era la parrocchia più ricca del paese, quando la ricchezza consisteva in beni immobili quali i terreni agricoli, che oggi hanno scarso valore.
Tra i pochi dipinti all’interno un grande quadro commissionato dal Parroco don Francesco Caporale a Zimatore, noto pittore di Pizzo Calabro: raffigura uno dei più conosciuti miracoli di San Nicola che interviene nel corso di una carestia.
La Chiesa, per mancanza di Sacerdoti, e di Fedeli, è chiusa al culto ormai da decenni ma il piazzale antistante d’estate si anima più di una volta per manifestazioni popolari.
La Piazza di San Nicola
Piazza San Nicola, sul Corso Umberto I nella Jusutèrra, dove finisce la Via Vittorio Emanuele III, è dovuta al riempimento della fossa creatasi con la costruzione del muraglione di consolidamento del luogo ove sorge la Chiesa di San Nicola.
All’incrocio di diverse strade, nel passato era un luogo molto frequentato, al mattino da centinaia di bambini in attesa dell’apertura delle scuole vicine; nel pomeriggio da anziani per riscaldarsi ai raggi del sole; al rientro dai campi da donne per attingere con il barile acqua alla pubblica fontana; a sera da ragazzi e giovani per trascorrere ore di svago. Frequentata anche per la presenza della Chiesa, notevolmente attiva nel passato. C’erano nei pressi la Farmacia, il grande Palazzo dei Baroni Paparo, il Palazzo della famiglia Tropeano.
Oggi si anima soltanto d’estate, con Badolatesi immigrati che vengono in vacanza al loro paese, e con qualche manifestazione culturale all’aperto.
Lì nei pressi un avvenimento annuale tanto raro quanto originale: ogni Sabato Santo, ormai da trentasei anni, Turi Caminiti, Badolatese doc apre il suo catòju a tutti, se non migliaia sono certamente parecchie centinaia le persone, la maggior parte non di Badolato, che vi arrivano per trascorrere qualche ora assaggiando, bevendo, consumando qualcosa, e conversando in tutta cordialità.